Proseguiamo con i consigli che mirano a dare una impostazione metodologica allo studio del pianoforte. In questo articolo illustriamo perchè studiare le scale, indichiamo le conoscenze prodromiche, suggerendo anche alcuni accorgimenti pratici per uno studio più efficace e che consenta una acquisizione più duratura e corretta.
Molto spesso e sorprendentemente nello studio del pianoforte si tende a snobbare lo studio delle scale in quanto ritenute come una serie di esercizi squisitamente meccanici e tecnici che lascia il tempo che trova e sono vissute spesso come un imposizione. In realtà, lo studio delle scale riveste un ruolo importante nella formazione pianistica, innanzitutto perché è un efficacissimo esercizio che allena le mani e il cervello. Soprattutto chi parte da zero, studiando o risolvendo alcuni difficoltà tecniche sulle scale potrà essere in grado di affrontarle con la giusta preparazione e scioltezza quando queste si presenteranno affrontando lo studio e l’esecuzione di brani di repertorio anche piuttosto complicati.
Per quanto riguarda le dita, in particolare, l’esercizio sulle scale è molto utile per riuscire ad acquisire l’indipendenza e soprattutto l’uguaglianza ritmica e sonora in tutte e dieci le dita. Esercitandosi sulle scale, le dita possono muoversi singolarmente e indipendentemente le une dalle altre, focalizzando l’attenzione sulla durata e l’intensità delle singole note, prestando attenzione all’uniformità esecutiva delle medesime anche e soprattutto di quelle suonate da dita più deboli come il mignolo e il pollice.
Altra utilità di questo tipo di esercizio è il conseguimento di un maggiore controllo del polso, che permette di evitare quelle continue oscillazioni che inficiano una corretta postura ed esecuzione. Un polso fermo, oltre ad essere esteticamente migliore, aiuta a non far sentire il passaggio del pollice e a garantire anch'esso una certa uniformità ritmica e sonora delle note.
Lo studio delle scale al pianoforte deve avvalersi di un preciso metodo per poterlo affrontare nel migliore dei modi e con il massimo profitto.
Un primo aspetto essenziale da cui partire è una buona conoscenza della teoria. Prima ancora di mettere le mani sulla tastiera, bisogna avere una base teorica di partenza che permetta di distinguere con sicurezza temi come l’armatura di chiave, le diverse scale (maggiore-minore, armonica, melodica), di capire le note che si suonano e riuscire a visualizzare i relativi tasti che bisogna schiacciare.
Per chi parte da zero, lo studio delle scale deve incominciare lentamente e a mani separate per aiutare anche il cervello a familiarizzare e coordinare tutte le dinamiche di cui bisogna tener conto nell’esecuzione. Per lo stesso motivo, è bene concentrare la propria attenzione su un solo aspetto per volta. Il passaggio successivo è affrontare le scale con tutte e due le mani, le quali si trovano a dover seguire le stesse note ma utilizzando dita differenti: la mano sinistra parte, infatti, dal mignolo, la destra dal pollice. Le due mani, di conseguenza, devono seguire due diteggiature diverse affrontando due meccanismi esecutivi diversi. Anche in questo caso, è bene procedere gradualmente cercando di padroneggiar un aspetto per volta per poi aumentare progressivamente coordinazione e scioltezza.
Se, dopo aver ripetuto diverse volte le scale a mani unite, facendo attenzione ad esercitare il giusto controllo su tutte le dinamiche, non si dovessero registrare dei miglioramenti reali, significa che non si è acquisita una sufficiente sicurezza e non si è pronti a unire le mani. In questo caso, bisognerà ritornare allo studio a mani separate. Può essere molto utile accompagnare questo tipo di studio con uno strumento prezioso come il metronomo che aiuta da subito ad rispettare un elemento fondamentale come il tempo.
Curare scrupolosamente tutti i dettagli fin dall’inizio. È molto importante, fin da subito, focalizzare la propria attenzione su tutti gli aspetti più importanti dell’esecuzione come il tempo, l’uguaglianza sonora e quella ritmica. Ognuno di questi elementi va curato con il necessario scrupolo ed acquisito correttamente anche perché, laddove si presentino errori, diventa più facile correggerli in una fase iniziale di studio anziché correre il rischio che diventino abitudini che si trascinano nel tempo.
Quando si è in fase di studio bisogna prendersi tutto il tempo necessario per ascoltare bene ogni singolo suono prestando attenzione a che ogni nota abbia la stessa intensità, la stessa durata, la stesso ritmo. Bisogna fare attenzione che non ci siano squilibri di tempo, ritmici o che alcuni suoni risultino più forti o più attenuati rispetto ad altri. Considerando ogni singolo aspetto, se si rileva una qualche debolezza, è necessario ripetere l’esercizio sulla scala cercando di individuare l’errore e di emendarlo opportunamente. Procedendo in questo modo, ci dovrà allenare fino ad acquisire la necessaria sicurezza che è il segnale preciso che mente e dita procedono di pari passo con gli opportuni automatismi.
Un corollario che discende direttamente da quanto fin qui detto, è che non bisogna avere fretta nello studio delle scale al pianoforte cercando da subito fluidità e velocità di esecuzione; è meglio concentrarsi sulla corretta acquisizione di un singolo aspetto per progredire gradualmente. Velocità e fluidità arriveranno come diretta e immediata conseguenza dalla capacità di superare con il giusto tempo i singoli ostacoli e che si presentano.
Nel corso di questo articolo abbiamo più volte sottolineato l’importanza, soprattutto in una fase iniziale, di un tempo lento di studio, questo non significa che siano ammesse neanche in questa fase incertezze ed esitazioni; se si dovessero percepire indecisioni, è necessario ripetere l’esercizio facendo attenzione al punto in cui si è verificato l’errore. È importante far procedere parallelamente mani e cervello in maniera coordinata per evitare di assumere degli automatismi esclusivamente fisici di cui non si ha una adeguata consapevolezza. Proprio questo tipo di impostazione è l’ostacolo più serio alla possibilità di raggiungere quella reale sicurezza che favorisce l’esecuzione della scala con la necessaria velocità e scioltezza.
Questo concetto secondo cui non bisogna costringersi da subito alla velocità deve essere ben compreso per poter affrontare lo studio nella maniera più corretta ed efficace, che significa anche tenere conto dei propri tempi di apprendimento. Il fatto che non si riesca a conseguire velocità e fluidità di esecuzione è un chiaro segnale che mani e cervello non sono ancora pronte per poter andare velocemente e forzare su questo può avere solo aspetti controproducenti.