Dedichiamo questa lezione alla tecnica e in particolare alla necessità di lavorare con le dita in modo corretto per farle diventare flessibili, forti, permettendo così allo studente di affrontare passaggi musicali difficili. Si tratta di semplici suggerimenti che integrano lo studio canonico su scale e arpeggi
Sappiamo che praticare le scale quotidianamente è uno delle prime e principali modalità di esercizio per le dita del pianista e più volte ne abbiamo sottolineato l’importanza nelle nostre lezioni, ma che dire degli esercizi alternativi per le mani e le dita?
Poiché le mani e le dita sono così intrecciate con muscoli, tendini e legamenti, suonare solo le scale non è sufficiente per far lavorare l'intero polso, la mano e le dita, come la maggior parte dei muscoli, tendini e legamenti cui si accennava.
Una raccomandazione generale che è possibile dare sugli esercizi per pianoforte, al di là delle scale e degli arpeggi, è esercitarsi con la giusta consapevolezza, facendo attenzione a non cadere nella facile trappola del suonare meccanicamente, cosa che avviene puntualmente ogniqualvolta ci si concentra sugli esercizi a scapito della musica.
Un ulteriore pericolo è quello di farsi male stressando i muscoli e tendini delle mani, che molto spesso è il risultato di un lavoro non corretto o più semplicemente di un sovraccarico di lavoro.
Inoltre, è decisivo il modo in cui si eseguono gli esercizi, non solo quali esercizi si praticano. Spesso ciò che accade è che gli studenti di pianoforte trovano inconsciamente un modo per suonare le note a tempo, anche se non è necessariamente il modo ottimale. In tal caso, i muscoli sbagliati finiscono per cercare di fare più della loro compito e le dita non riescono a raggiungere la dovuta indipendenza. Ad esempio, a questo proposito, bisogna sapere che il quarto dito sarà sempre il più debole. La ragione di ciò è che il medio e l’anulare condividono un tendine comune.
L’indipendenza delle dita è più importante dell’uguaglianza delle dita. Chopin diceva “cinque dita, cinque colori”, intendendo che la forza naturale delle singole dita può essere utilizzata per il colore del tono.
Un semplice esercizio per sviluppare l'indipendenza delle dita consiste nel sedersi davanti a un tavolo, mettendo la mano in posizione, come se fosse sulla tastiera, con le dita piegate sui tasti, e sollevare ciascun dito a turno, senza muovere o alzare le altre dita.
Un altro esercizio è un trillo lento sul quarto e quinto dito, senza muovere le dita rimanenti.
Infine, le note doppie (soprattutto le doppie terze) sono uno dei migliori esercizi in assoluto per sviluppare la forza e l'indipendenza delle dita, sebbene si tratti di un lavoro piuttosto avanzato.
Si può aggiungere che molti dei 51 esercizi di Brahms sono estremamente efficaci sia nel rafforzare le dita deboli che nello sviluppare l'indipendenza delle dita. La maggior parte dei pattern sono facili da imparare e, sebbene non siano capolavori per una sala da concerto, sono più musicali che meccanici.