Come creare un ambiente sano per il proprio pianoforte

In questo articolo ci soffermiamo sulle attenzioni necessarie per una corretta conservazione del pianoforte, in particolare, affrontiamo la questione cruciale della necessità di tenere sotto controllo l’umidità dell’ambiente in cui è collocato lo strumento.

umidità pianoforte

Chi possiede un pianoforte, avrà certamente a cuore la buona conservazione del suo strumento e vorrà prendersene cura nel miglior modo possibile. Il fattore più importante, sotto questo punto di vista, è creare le migliori le condizioni dell’ambiente in cui viene collocato lo strumento. Una volta posizionato correttamente il pianoforte nella stanza, ovvero lontano da fonti di calore e luce solare diretta, l’attenzione verso cui bisogna rivolgersi in maniera prioritaria consiste nel tenere sotto controllo l'umidità.

Qual è l'umidità corretta per il tuo pianoforte?

I moderni pianoforti sono realizzati attraverso tecniche costruttive che ne garantiscono la robustezza e la capacità di gestire senza problemi una gamma abbastanza ampia di livelli di umidità. Per garantire una condizione di conservazione ideale, un pianoforte deve trovarsi in un ambiente con un clima controllato che eviti frequenti e rapide fluttuazioni di temperatura e umidità.

Secondo le indicazioni fornite da Steinway, l’intervallo di umidità relativa ottimale a cui esporre lo strumento è quello compreso tra il 45 e il 50 percento.

Un altro celebre e rinomato produttore come Fazioli, riporta il seguente consiglio: “L’umidità relativa attorno al vostro pianoforte non dovrebbe scendere sotto il 30% e non dovrebbe superare il 70%”.

Thomas Broukal, Direttore tecnico e di produzione di Bösendorfer, sollecitato sull’argomento, ha doto una serie di indicazioni che possono risultare preziose ai fini creare le condizioni ambientali perfette per il proprio strumento. Riassumendo per punti queste indicazioni possiamo dire che:

Qualsiasi valore compreso tra il 30 e il 70% è accettabile e non danneggerà il pianoforte. Si tratta di un intervallo che, come appena vista, suggerisce anche Fazioli.

 

Alcuni consigli essenziali

La raccomandazione ufficiale di Bösendorfer è tra il 40–60% di umidità relativa. Tuttavia, Thomas Broukal ha precisato che l’umidità consigliata dalle case produttrici tende, in realtà, ad attestarsi su livelli più alti rispetto a condizioni ideali. Ad esempio, lo stabilimento Bösendorfer a Wiener Neustadt, in Austria, ha un'umidità relativa del 38% durante l'inverno.

Se si possiede un umidificatore provvisto di igrometro, che consenta di mantenere un livello di umidità stabilita, durante l’inverno lo si può impostare al 40%.

Cambiamenti rapidi e significativi dell'umidità sono da evitare. Se la stanza passa dal 30% al 70% in un tempo molto breve, anche se il pianoforte dovesse sfuggire a un qualche danno strutturale in quanto ancora all’interno di un intervallo di umidità di sicurezza, come minimo potrebbe risentirne l’accordatura. Anche se il legno di un pianoforte non perde in maniera istantanea la sua umidità, se l’umidità ambientale scende al di sotto del 30%, è necessario correre subito ai ripari mettendo in funzione un umidificatore. Se l'aria è troppo secca per troppo tempo, si possono creare crepe nella tavola armonica che danneggiano in modo significativo lo strumento.

In conclusione, possiamo indicare i valori di umidità al di sotto del 30% e al di sopra 70% come quelli che bisogna evitare in maniera scrupolosa per poter assicurare un ambiente ottimale per la conservazione di un pianoforte. Giunti a questi livelli un umidificatore o un deumidificatore, rispettivamente, riporteranno il clima dell'ambiente nella zona di sicurezza.

 

Umidificatore consigliato

Bösendorfer consiglia vivamente gli umidificatori dell’azienda tedesca Venta. Si scopre che queste sono anche le raccomandazioni di Steinway e Venta ha persino una pagina web dedicata ai vantaggi dell'utilizzo dei loro prodotti per la cura degli strumenti musicali.

Gli umidificatori Venta funzionano secondo un semplice principio: una ventola aspira delicatamente l'aria della stanza, facendo girare lentamente una serie di dischi nell'acqua. L'acqua cattura le particelle di polvere, pulendo l'aria e parte dei dischi viene esposta all'aria, che poi evapora. Questo metodo permette diversi vantaggi significativi:

non umidifica mai eccessivamente: i macchinari Venta mantengono l'umidità dal 45 al 55%. Oltre a ciò, l'aria semplicemente non assorbirà più acqua, quindi è possibile lasciare accesa la macchina senza avere la preoccupazione di saturare l'aria;

permette anche di purificare l’aria, liberandola da polveri e sostanze nocive.

Altro aspetto, infine, che gioca a favore di questi dispositivi è il basso consumo energetico: i modelli Venta consumano solo da 3 a 8 W circa di potenza.

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