Alcuni consigli molto pratici per far suonare meglio qualsiasi scala, ci soffermiamo in modo particolare su tre tecniche base, molto spesso trascurate, ma che sono essenziali per il bagaglio di qualsia chitarrista.
Se si intende far suonare meglio una qualsiasi scala bisogna approfondire e ricorre all’esercizio su tre tecniche fondamentali che sono: Hammer on – Pull off, Slide e Vibrato.
Gli Hammer on e Pull off rappresentano due tecniche di esecuzione chitarristica che consentono di far suonare una nota senza dover far ricorso alla mano destra e di conseguenza al plettro. Prendiamo ora in considerazione la tecnica dell’Hammer On, dall’inglese martellare. Si parte da una nota suonata con il plettro, per esempio con il dito indice premere il Do al quinto tasto, terza corda (il conteggio delle corde, lo ricordiamo, procede dal basso verso l’alto) e suonare con il plettro, la nota successiva, ovvero il Re al settimo tasto, terza corda, può essere fatto suonare appoggiando con forza l’anulare.
Il Pull off è una tecnica speculare a quella appena vista. In questo caso, quindi, occorre far suonare il Do tendendo la corda con il terzo dito già poggiato sul Re. Questo consente la realizzazione di un suono più morbido, con un’intensità diversa da quella che si può avvertire in una corda pizzicata dal plettro. Se si esegue in successione una stessa frase, prima con il solo ausilio del plettro e poi utilizzando queste due tecniche, ci si renderà facilmente conto di come nel secondo caso tutto risulterà più musicale e disteso.
Un esercizio molto utile e altamente consigliato consiste nell’eseguire la scala pentatonica utilizzando verso l’alto i Pull off e verso il basso gli Hammer On.
Altra tecnica da approfondire è lo Slide che consiste nello slittamento eseguito da un qualsiasi dito della mano sinistra, anche se solitamente è l’indice, da una nota all’altra. L'effetto della tecnica all'ascolto è un glissando ascendente o discendente – sia di note singole che di accordi – simile a quello ottenibile sugli strumenti ad arco e fretless, in quanto lo slider permette di variare l'altezza delle note in modo progressivo e fluido, a differenza di quanto accade con la tecnica tradizionale in cui le traversine metalliche (frets) poste lungo la tastiera consentono soltanto note a intonazione fissa e passaggi discreti tra una e l'altra. Si tratta di una tecnica di grande importanza ai fini della dinamica del solo, oltre che un modo molto efficace per conferire continuità alle frasi legando diteggiature e sezioni di manico diversamente staccate.
La tecnica del Vibrato consiste in una modulazione della nota, si realizza spostando con la mano sinitra la corda sia verso l’alto che verso il basso facendo suonare la nota con un pitch più basso e più alto rispetto alla nota di partenza. La velocità di esecuzione di questa tecnica è discrezionale e legata al singolo esecutore, ma in molti casi è in obbligatoriamente in connessione con il brano che si sta suonando. Un consiglio utile è quello di utilizzate il vibrato sulle note finali di una frase, questo farà risultare la frase più distesa e molto più musicale.
A queste tre tecniche basilari si può aggiungere il Bending, molto vicino per caratteristiche allo slide. A partire da una nota pizzicata, si tira la corda verso l’alto, o verso il basso tipicamente se il bending è sulla quinta corda, in questo modo si accresce la tensione e si modificando l’intonazione, fermandosi sulla nota che si intende raggiungere. È consigliabile tirare la corda non solo con il dito che sta effettivamente suonando, ma con tutte le dita. Il bending può essere di un semitono e in questo caso si deve cercare la nota di arrivo nel tasto accanto, di un tono con la nota di arrivo a due tasti accanto a quella di partenza, di un tono e mezzo e così via.
Un suggerimento utile a evitare bending stonati consiste nel suonare la nota d’arrivo, in modo da avere chiaro nell’orecchio e nella mente il punto in cui occorre fermarsi nel tirare la corda, e dopo posizionarsi sulla nota di partenza, realizzare il bending e raggiungere la nota desiderata con l’intonazione giusta.
A differenza delle altre tecniche, quest’ultima è particolarmente condizionata dalla chitarra e dal suo setup. Al di là delle tante variabili che entrano gioco, come la scala del manico, l’altezza delle corde e lo loro scalatura, in linea di massima su chitarre con ponte mobile, come ad esempio le stratocaster, la corda risulta molto più morbida rispetto a chitarre con ponte fisso, come nel caso delle telecaster, che richiedono