Approfondimento sulla progressione II-V-I e come costruire frasi e assoli su questa struttura

La progressione II-V-I rappresenta il cuore dell’armonia tonale e jazz. In questa lezione esploriamo tecniche per costruire frasi e assoli efficaci, integrando scale, tensioni e note guida.

progressione II-V-I chitarra

La progressione II-V-I è tra le sequenze armoniche più comuni nella musica jazz e non solo. Questa combinazione di accordi rappresenta la vera essenza dell'armonia tonale, e comprendere appieno la sua struttura è fondamentale per avventurarsi nel mondo dell'improvvisazione. In questa lezione verrà approfondito il funzionamento di questa progressione, analizzando come costruire frasi e come utilizzarla per creare assoli melodicamente coerenti e armonicamente interessanti.

La struttura della progressione II-V-I

La progressione II-V-I si basa su una concatenazione di tre accordi che conduce, in maniera logica e armonicamente naturale, alla tonica. In tonalità maggiore, questi tre accordi sono rispettivamente:

  • II minore (ii): un accordo minore settima, ad esempio Dm7 nella tonalità di Do maggiore.
  • V (V7): un accordo di settima dominante, ad esempio G7.
  • I maggiore (I): un accordo maggiore settima, ad esempio Cmaj7.

In tonalità minore, la progressione cambia leggermente, con il II che diventa un accordo semidiminuito (ii) e il V che include tipicamente una tensione che porta più drammaticamente alla tonica minore. Nella tonalità di La minore, il II-V-I sarebbe quindi Bm7⒀ - E7 - Am.

Questa progressione crea un senso di tensione e risoluzione, con l'accordo V7 che agisce come una forza dominante che conduce verso la risoluzione sull'accordo I. Questo è il motivo per cui il II-V-I è così efficace, e viene utilizzato per stabilire o modulare verso nuove tonalità.

Le scale da utilizzare sul II-V-I

Per costruire assoli efficaci su una progressione II-V-I, è importante sapere quali scale possono essere utilizzate su ogni accordo.

  1. II Minore (ii7): Su un accordo di tipo ii7, la scala più comune da utilizzare è la scala dorica. Nel caso di Dm7, la scala sarebbe Re Dorica (Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do). Questa scala permette di enfatizzare il carattere minore dell'accordo, ma lascia anche spazio per una transizione naturale verso l'accordo di dominante.
  2. V Dominante (V7): Per l'accordo di V7, la scelta classica è la scala misolidia. In questo caso, per G7, si utilizza Sol Misolidia (Sol, La, Si, Do, Re, Mi, Fa). Tuttavia, è anche possibile aggiungere delle alterazioni per creare più tensione. La scala alterata — che include la quinta diminuita e la nona diminuita e aumentata — è particolarmente efficace per rendere più cromatica la frase. Un'altra opzione molto comune è la scala diminuita dominante (o semidiminuita), che crea ulteriori possibilità di tensione.
  3. I Maggiore (Imaj7): Sull'accordo di Imaj7, si utilizza la scala maggiore ionica. Ad esempio, per Cmaj7, si suona la Scala di Do Maggiore (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si). Questo è il punto di arrivo e di risoluzione, quindi è importante enfatizzare il suono maggiore e rilassato dell'accordo.

Tensioni e note guida

Un elemento chiave per creare assoli efficaci sul II-V-I è l'utilizzo delle note guida (guide tones) e delle tensioni appropriate. Le note guida sono solitamente la terza e la settima di ogni accordo e aiutano a tracciare chiaramente l'armonia. Ad esempio:

  • Sul Dm7, le note guida sono Fa (terza) e Do (settima).
  • Sul G7, le note guida sono Si (terza) e Fa (settima).
  • Su Cmaj7, le note guida sono Mi (terza) e Si (settima).

Le note guida forniscono un collegamento chiaro tra gli accordi, facilitando una transizione fluida. Le tensioni, invece, sono note aggiuntive che arricchiscono l'armonia: sul Dm7 si potrebbe aggiungere la nona (Mi), sul G7 la tredicesima (Mi) o la nona alterata (Lab), e così via.

Come costruire frasi melodiche

Un buon punto di partenza per costruire frasi melodiche su una progressione II-V-I è quello di concentrarsi sulle triadi arpeggiate e sulle note guida. L'idea è di creare una melodia che segua l'andamento degli accordi, evitando di perdersi in sequenze casuali di note della scala.

  • Approccio arpeggiato: Iniziare arpeggiando gli accordi è una tecnica efficace. Su Dm7, si possono arpeggiare le note Re, Fa, La, Do. Su G7, si passa a Sol, Si, Re, Fa, enfatizzando la tensione.
  • Chromatismi: L'uso di note cromatiche — in particolare note che collegano le note guida degli accordi — può aggiungere interesse e fluidità. Ad esempio, per passare dalla settima di G7 alla terza di Cmaj7 si può utilizzare una linea cromatica, come Fa - Mi - Mi.
  • Approccio scalare e moti diatonici: Oltre agli arpeggi, è fondamentale conoscere e utilizzare i moti scalari, ovvero la sequenza di note della scala che enfatizzano il movimento armonico. Un esempio di frase potrebbe essere iniziare su Re (II), salire verso la nona Mi, e poi muoversi verso il Sol sull'accordo di dominante, per risolvere infine su Do.

Modi per variare gli assoli

Una volta acquisita la padronanza della progressione II-V-I di base, è possibile variare l'approccio per creare assoli più complessi e ricchi di sfumature.

  1. Superimposizione di Triadi: Una tecnica molto efficace per creare un suono moderno è la superimposizione di triadi. Ad esempio, su un G7, si può suonare una triade di La minore o addirittura una triade di Reb per creare tensione e suggerire un accordo di G7alt.
  2. Approcci Ritmici Diversi: Utilizzare diverse figure ritmiche — come note puntate, terzine, pause strategiche — è fondamentale per evitare che gli assoli suonino troppo rigidi. La capacità di sincopare e di creare un senso di sorpresa ritmica può far risaltare un assolo.
  3. Modal Interchange e Sostituzioni Armoniche: Un altro approccio più avanzato è l'uso del modal interchange e delle sostituzioni armoniche. Un esempio classico è la sostituzione del V con il tritono (è possibile sostituire G7 con Db7). Questo tipo di sostituzione crea un movimento armonico più interessante e imprevedibile.

Studi di fraseggio e lick da imparare

Per acquisire la padronanza del II-V-I, è utile studiare alcuni lick classici utilizzati dai grandi musicisti jazz. I lick rappresentano delle frasi preconfezionate che possono essere adattate e modificate in diverse situazioni musicali. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Lick di Charlie Parker: Parker utilizzava frequentemente il bebop scale sul V7, includendo passaggi cromatici e risoluzioni veloci.
  • Frasi di Miles Davis: Miles amava mantenere i suoi assoli semplici e lirici, utilizzando note guida e creando tensione attraverso il silenzio e la dinamica.
  • Pat Martino e le Scale Simmetriche: Un approccio più moderno è quello di Pat Martino, che spesso utilizzava scale simmetriche e diminished patterns per creare assoli ricchi di tensione.

Consigli pratici per lo studio

  • Pratica lenta: È importante esercitarsi lentamente, cercando di comprendere come ogni nota interagisca con l'accordo sottostante. Praticare a metronomo a velocità ridotta consente di interiorizzare ogni passaggio e di controllare l'intonazione.
  • Cantare gli assoli: Cantare è un ottimo modo per interiorizzare le frasi e per migliorare la connessione orecchio-dito. Se si riesce a cantare quello che si sta suonando, si è sulla buona strada per creare un assolo veramente melodico.
  • Trascrizione: Trascrivere gli assoli dei grandi maestri è uno dei modi migliori per apprendere il linguaggio jazz. Prendersi il tempo di trascrivere e analizzare come i musicisti utilizzano le scale e le tensioni sul II-V-I.

Conclusione

Il II-V-I è la spina dorsale dell'armonia jazz e padroneggiarlo è essenziale per immergersi nell'improvvisazione. Attraverso lo studio delle scale appropriate, delle tensioni, delle note guida, e grazie a tecniche come la superimposizione di triadi e le sostituzioni armoniche, è possibile creare assoli melodici, interessanti e dinamici. La pratica è la chiave: prendersi il tempo necessario per esplorare ogni aspetto del II-V-I, cercando sempre di ascoltare e di mantenere un approccio musicale e melodico.

lezioni
lezioni