"Io vagabondo" è un brano simbolo di una generazione. Scritto da Alberto Salerno e Damiano Dattoli, il brano è del 1972, portato al successo dai Nomadi e tuttora annoverato tra le più belle canzoni italiane del dopoguerra. Al link riportato sotto è possibile scaricare il testo e gli accordi di "Io Vagabondo".
Io un giorno crescerò,
E nel cielo della vita volerò,
Ma un bimbo che ne sa,
Sempre azzurra non può essere l'età,
Poi una notte di settembre mi svegliai
Il vento sulla pelle,
Sul mio corpo il chiarore delle stelle
Chissà dov'era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile:Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio.Si la strada è ancora là,
Un deserto mi sembrava la città,
Ma un bimbo che ne sa,
Sempre azzurra non può essere l'età,
Poi una notte di settembre me ne andai,
Il fuoco di un camino
Non è caldo come il sole del mattino
Chissà dov'era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile:Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio, Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio
Il brano è molto noto e conosciuto a livello trasversale sulle diverse generazioni. Eppure quando fu presentato, nel 1972 ad "Un disco per l'Estate", si classificò al tredicesimo posto. Successivamente tuttavia l'omonimo 45 giri ha venduto oltre un milione di copie e ancora oggi "io vagabondo" rappresenta uno dei brani più noti nel vasto repertorio del gruppo dei Nomadi.