Basta un computer, un software e i giusti consigli per cominciare a produrre musica comodamente da casa davanti ad un computer. Riportiamo le indicazioni di un famoso dj producer come Ckrono, che consentiranno di cominciare con poco ad approcciarsi a questa risorsa creativa che possiamo esplorare, a maggior ragione oggi, che abbiamo a disposizione molto tempo per apprendere e sperimentare.
I requisiti minimi per poter cominciare a far musica elettronica sono la disponibilità di un computer e del tempo a disposizione da dedicare all’intento. Per quanto riguarda la prima delle due condizioni, i pc sono dispositivi diffusi ormai quanto i televisori e lavatrici in tutte le case, la seconda sarebbe potuta apparire molto più problematica fino a solo qualche mese fa, il particolare e difficile momento storico che stiamo vivendo ci ha fornito in abbondanza anche molto tempo per dedicarci alle nostre passioni e interessi, nonché alla possibilità di sperimentare e imparare cose nuove.
Stabilito che le due precondizioni minime di fattibilità sono ampiamente soddisfatte, perché non provare a cimentarsi con questa risorsa creativa offerta dalle moderne tecnologie che consente di produrre musica stando comodamente seduti ad una scrivania davanti ad un computer. Una volta presa questa risoluzione, alle precondizioni di cui sopra, bisogna aggiungere impegno, un giusto approccio che non pretenda troppo dai propri primi esperimenti e gli opportuni consigli come quelli forniti in un interessante articolo apparso su Rockit ad opera di Ckrono, dj producer italo-giapponese, nato e cresciuto a Firenze e con base attualmente a Milano.
Considerato uno dei pionieri del suono basso tropicale a livello internazionale. Ha al su attivo numerosi brani e remix pubblicati da etichette internazionali come Mad Decent, Enchufada, Trax. Di seguito riportiamo alcuni dei suoi suggerimenti molto semplici ed efficaci che permettono con davvero poco di iniziare a divertirsi facendo musica con il computer.
Il dj inizia con il ricordare il panorama musicale dei suoi esordi a partire dal periodo a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, “Tra rock, grunge, metal, punk e tutto quello che poteva essere definitivo “alternative” e le hit pop dance degli anni 90, il trip hop, le dilatazioni del post-rock, IDM e altri pionieri di sound pazzescamente innovativi come i Chemical Brothers, era abbastanza evidente che la musica elettronica era la musica del futuro”.
Come accennato, i suoi primi passi comincia a muoverli all’interno della fervida realtà dell’underground fiorentino capace di dialogare con altre realtà importanti e particolarmente innovative sia a livello nazionale come Torino e Bologna sia a livello europeo. Si tratta, ad ogni modo, di anni in cui la musica elettronica e la base tecnica che la supporta sono ancora confinate ad un ambito sperimentale e di incipiente sviluppo, ancora lontane dal liberare tutte le energie creative potenzialmente presenti oggi.
Rispetto a quegli anni, infatti, la disponibilità e la possibilità a di accesso a programmi e software per creare musica è aumentata in maniera esponenziale diventando alla portata di tutti. Anche attraverso app disponibili sui dispositivi mobili si possono approfondire ed esplorare le possibilità di questi software. Oltre al fatto che, diventando molto più diffuso l’uso di questo tipo di programmi, diventa anche più semplice potersi confrontare direttamente con persone che ne fanno già uso, magari anche all'interno della propria cerchia di amici o famigliari. Se ci si vuole approcciare direttamente con una DAW (Digital Audio Workstation) come ad esempio Ableton o FL Studio, per rimanere alle più diffuse e conosciute, è sufficiente andare sui siti ufficiali e scaricare delle demo con cui cominciare a interfacciarsi e fare esperienza.
La dotazione di partenza può essere davvero essenziale e alla portata di tutti e consta di un pc o mac, questi device sono preferibili perché più completi rispetto alle app, e secondo i consigli forniti dal dj deve comprendere:
un programma di produzione musicale a scelta, oltre agli ottimi Ableton o FL Studio, già citati, ma ce ne sono anche altri molto validi come Logic X e tanti altri;
cassa bluetooth e, se non si vuole infastidire vicini o orecchie sensibili, delle cuffie, anche se, come ci viene giustamente ricordato, non è mai consigliabile lavorare unicamente in cuffia;
infine, una tastiera midi, ormai esiste una vasta gamma di prezzi, anche molto convenienti, tra cui scegliere.
Una volta che si ha a disposizione l’occorrente, la creazione di un beat è piuttosto intuitiva e nel caso di utilizzo di Ableton, viene efficacemente illustrata da Ckrono in questi termini: “sulla finestrina laterale di sx (Immagine A) sotto “categories” trovate tutto il necessario: dagli strumenti virtuali (instrument) alle batterie (drums). Basta trascinarli nella colonna 1 midi, attivare questi due pulsantini (Immagini B e C) e potrete suonare lo strumento scelto con la tastiera (i bianchi nella riga della “a” e i neri nella riga della “q”, con “z” e “x” cambiate ottava). Poi create dei mattoncini midi nella parte verticale dello schermo (che potete trascinare in quello orizzontale, cioe nel “sequencer”) e potete stendere i vostri loop. Se volete usare dei sample audio invece, ne trovate tantissimi qui.Trascinateli direttamente nelle colonne “audio”, o caricateli nei campionatori (“Sampler” in Ableton)”.
IL dj fornisce anche una preziosa indicazione su alcuni tutorial che è possibile seguire su alcune piattaforme come ad esempio YouTube. Per Ableton Live Ckrono consiglia di seguire il canale Beat Academy. Su Instagram, sempre per Ableton Live, il consiglio è di seguire Beatspot, mentre per FL Studio Larry Ohh.
Il passo successivo è procurarsi delle casse da studio, anche in questo caso esiste un ventaglio di scelta piuttosto ampio e alla portata di tutte le tasche. Per chi è agli inizi, il producer fiorentino consiglia KRK, Yamaha o Tannoy. L’ulteriore implementazione di strumenti per poter inseguire questa nuova passione è una scheda audio, che migliora la qualità del suono e le possibilità di registrazione di strumenti esterni, che sia una voce una chitarra o un basso, in questo caso, per poter risparmiare ci si può affidare al mercato dell’usato.
Se poi si vuole, avere un approccio più sistematico e didatticamente più efficace del semplice tutorial ci si può rivolgere a dei corsi online come quello proposto in offerta da Notetralerighe. Per maggiori informazioni: