Prima di mettere le mani sulla tastiera del pianoforte bisogna essere in grado di associare le note ai singoli tasti. Un’impresa che ai principianti può apparire ardua ed enigmatica ma che grazie a poche semplici istruzioni e a qualche piccolo trucco, si rivelerà molto più agevole di quanto si pensi.
La tastiera del pianoforte per il principiante potrebbe apparire come una sequenza indistinta di tasti neri e bianchi che si succedono uguali senza fornire alcun punto di riferimento atto al riconoscimento delle note. In realtà, riuscire ad associare alla tastiera del pianoforte le note è un’operazione molto più semplice di quanto possa apparire all’occhio del neofita, è sufficiente memorizzare poche semplici cose per riuscire a chiamare qualsiasi tasto con il suo nome musicale.
Per poter padroneggiare la tastiera del pianoforte riuscendo ad orientarsi con sicurezza tra i suoi ottantotto tasti bicolore si può ricorrere a nozioni essenziali e ad alcuni semplici escamotage che consentono di risolvere facilmente il problema.
Per riconoscere le note sulla tastiera del pianoforte è sufficiente conoscere la nota associata ad un solo tasto per poter ricavare tutte le altre per associazione logica.
Questa operazione è resa possibile dalla scala musicale costituita dalle sette Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, che si sviluppa per tutti gli ottantotto tasti di cui si compone la tastiera del pianoforte. Considerando i numeri appena citati in proposito, il sette delle note e l’ottantotto dei tasti della tastiera del pianoforte, ci si potrebbe chiedere come è possibile con solo sette note dara un nome ad ogni singolo tasto. I nomi in effetti sono sempre Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si ma procedendo lungo la tastiera del pianoforte cambiano di altezza e sono associati ad un numero che individua la loro esatta posizione.
Di conseguenza, secondo una normale progressione numerica, avremo partendo da sinistra verso destra sulla tastiera del pianoforte Do1, Re1, Mi1, Fa1, Sol1, La1, Si1. Conclusa la prima ottava cioè la prima scala musicale, ricomincia una seconda ad una altezza diversa e quindi avremo: Do2, Re2, Mi2, Fa2, Sol2, La2, Si2. A seguire ancora una terza cui corrisponde la successione: Do3, Re3, Mi3, Fa3, Sol3, La3, Si3, e così fino al Do8.
È sottinteso che questo ordinamento della tastiera del pianoforte riguarda solo i tasti i bianchi per i tasti neri si deve fare un discorso a parte.
Una cosa che bisogna tenere presente per evitare di confondersi è che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il primo tasto sulla sinistra non corrisponde ad un DO ma è un LA.
All’inizio del paragrafo si faceva riferimento alla possibilità di conoscere la nota associata ad un solo tasto per poter ricavare tutte le altre per associazione logica, ebbene, quel tasto che bisogna imparare a riconoscere è il DO, perché a partire da questo, è possibile individuare tutti gli altri tasti senza possibilità di errore.
A differenza degli accordatori che hanno come riferimento il tasto del La, il tasto del DO rappresenta l’ancora di salvezza per tutti quegli studenti che iniziano a prendere confidenza con la tastiera del pianoforte. Questo anche se apparentemente il DO è un tasto bianco in mezzo agli altri senza alcun segno distintivo. In realtà, esiste un piccolo espediente visivo che può aiutare il principiante. Questo trucco si ricava dall’ordinamento dei tasti neri che sono raggruppati sulla tastiera a gruppi di due e di tre. Il Do è sempre collocato alla sinistra del gruppo di due tasti neri.
Prendendo come punto di riferimento il DO, sarà semplice associare tutte le altre note ai singoli tasti in quanto avremo procedendo verso destra la scala ascendente Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do, muovendoci, invece, sulla tastiera del pianoforte verso sinistra la scala discendente Si, La, Sol, Fa, Mi, Re, Do.
Abbiamo visto che i Do sulla tastiera del pianoforte sono diversi ma quello che bisogna prendere maggiormente in considerazione è il cosiddetto DO centrale, il quarto da sinistra collocato circa al centro della tastiera.
La pratica e l’esercizio renderanno semplice l’individuazione del DO centrale a colpo d’occhio, i principianti alle prese con le prime lezioni di pianoforte possono, invece, ricorrere ad alcuni espedienti piuttosto efficaci che permetteranno di sopperire con l’astuzia alla mancanza di pratica.
Un primo trucco consiste nel prendere come guida il buco della serratura che alcuni pianoforti hanno sotto la tastiera per poterli chiuder a chiave. Questo buco di serratura è proprio in corrispondenza del DO centrale.
Altro stratagemma non didattico e convenzionale ma fruttuoso per il pianista alle prime armi, consiste nell’utilizzare come base di orientamento la marca del pianoforte regolarmente posizionata nella parte centrale del pianoforte in corrispondenza con l’ottava centrale e quindi con il DO centrale.
Nell’ottava presente sulla tastiera del pianoforte abbiamo oltre ai tasti bianchi anche 5 tasti neri. I tasti neri individuano i semitoni che rappresentano la più piccola distanza che c’è fra un tasto e l’altro. I nomi dei tasti neri generano spesso una certa confusione in quanto ogni tasto nero ad esclusione di uno (Sol# o Lab), può avere addirittura diversi nomi.
Come detto i tasti neri sono raggruppati in gruppi di due e tre: i primi due a partire dalla destra del Do sono Do# e si legge “Do diesis” e Re#, gli altri tre Fa#, Sol# e La#. Come possiamo notare rispetto alla scala che conosciamo mancano Mi# e il Si#. Procedendo come in questo caso in senso ascendente, i tasti neri prendono il nome della nota a sinistra, quindi, per esempio, il Do# perché alla sua sinistra c’è il Do, il Fa# perché alla sua sinistra c’è il Fa e così via.
Se invece si procede in senso discendente, il primo tasto alla sinistra del SI è un Sib e si legge “Si bemolle”. Il secondo tasto si chiama Lab, il terzo Solb, il quarto Mib e il quinto Reb. Anche in questo caso rispetto Dob e il Fab non sono presenti
Quando diciamo che Dob e il Fab e Mi# e il Si# mancano dobbiamo precisare, che mancano non in senso assoluto ma semplicemente non sono tasti neri ma bianchi. Il Mi# per esempio è il primo tasto alla destra del Mi, ovvero il Fa (tasto bianco). Il Dob è il primo tasto a sinistra del Do, ovvero il Si (tasto bianco).
È bene tener presente che quando si parla di “diesis” o di “bemolli” non bisogna pensare esclusivamente a nomi dei tasti neri poiché possiamo intendere anche tasti bianchi.